lunedì 30 settembre 2013

Le gioie della maternità

Oggi è stata una giornata uggiosa. Parecchio uggiosa. Il bebito è tornato dall'asilo nel bosco che pareva un cinghiale trifolato. Così, direttamente dal bosco, siamo andati a trovare un amico, uno che ha un orto gigante, una roba tipo azienda bio.
Naturalmente il bebito non stava più nella pelle tra girasoli, boschi d'insalata e lumache così ha pensato bene di mangiare un po' di terriccio, ciucciarsi acini d'uva (e gli affini insetti) direttamente dalla vigna e infine rotolarsi nelle pozzanghere (tentando di berne l'acqua). Insomma una zozzeria. Però bio.

Così, giunti a casa, riempio la vasca da bagno, prendo il bebito, lo spoglio e lo metto a mollo nella crusca (poi questa ve la spiego un'altra volta), cosa che, bisogna dirlo, il mio figliolo adora. Lui inizia ad emettere gridolini divertiti schizzando acqua da tutte le parti, io mi siedo tranquilla, tranquilla sul coperchio del water. Lui inizia a giocare con la paperella: la prende, l'affoga, la lancia, ride. Inizio ad insaponarlo. Tutto tranquillo.
Ed in quel momento lì, tranquillo, tranquillo, che lui ad un certo punto mi guarda, mi sorride, arriccia il naso, mi mostra i suoi quattro denti di sopra bianchi, bianchi. E io penso: mamma mia che patatone, mamma mia che gioia, mamma mai che squarcio di armonia.

Ed è nell'idillio di questo momento che lui si accuccia, mi guarda, ride e la fa. No, non la pipì. Quello sarebbe stato quantomeno simpatico, tipo che ne so la fontana di Bruxelles, per darvi l'idea. No, fa il resto. Tutto il resto. Così mentre il mio figliolo la fa nell'acqua della vasca, io dopo un un paio di secondi di sincero stupore (dove ho pensato “Sta accadendo veramente?”) schizzo in pedi, lo guardo con l'occhio spiritato e grido “OH MY GOD”. Così, in inglese. Praticamente una cretina.
Vabbé, poi riesco ad afferralo in tempo da evitare la totale contaminazione con i suoi liquami. E lo sciacquo nel lavandino. Che gioia. Che idillio. Che armonia.
Insomma dopo questa esperienza ho imparato che:

- L'uva americana non è molto digeribile. In particoalre le bucce.
- Bisogna sempre stare all'erta.
- Ho un bambino che se la ride anche quando nuota nella merda
- Nei momenti di panico so reagire con aplomb inglese

Mica male , no?

giovedì 26 settembre 2013

Alle dieci.

A volte, ve lo dico, basta proprio poco poco.
Sono in meritata vacanza, nel senso che non sto andando al lavoro e che mi sono presa qualche meritato giorno, di meritata pausa. L'ho fatto perché altrimenti mi veniva l'esaurimento. L'ho fatto anche se non avevo in programma nessun viaggio.
Ebbene queste son vacanze a chilometro zero:  vacanza a casa mia. Casetta mia per piccina che tu sia eccetera eccetera.
Non faccio le vacanze a casa da non mi ricordo quando. Forse da mai. Se ci penso bene le ultime “ferie casalinghe” sono state durante la maternità, ma non è che fossero proprio ferie. Quindi ecchecazz, non le faccio da mai. E adesso le sto facendo. Oh!

mercoledì 18 settembre 2013

Appunto...


Non so perché, ma in questi giorni mi è tornato in mente questo "sketch". E grazie a youtube, eccolo qui.
Facciamoci due risate. Va.

venerdì 13 settembre 2013

Libertà e Felicità. Il Giveaway Pura Vida!

Questo è un post per partecipare al Giveaway della mia amica Francesca. E' la prima volta nella mia vita che partecipo ad un giveaway, e lo faccio perché, appunto, è stato organizzato dalla mia amica Francesca che ha questo blog che mi piace taaaantissimo. Che cos'è un giveaway? E' un concorso. Ma non lo chiamiamo concorso perché è troppo oldstyle. A noi ci piace "giveaway". Naturalmente se è un concorso si vince qualcosa. In questo caso si vince un libro. Se anche voi avete voglia di partecipare, ecco qui come si fa. Affrettatevi però, che scade domani!

martedì 10 settembre 2013

Fermate il mondo. Voglio scendere.

Fino all'altro giorno mi bullavo del fatto che io tsé, non ho mica bisogno di far vacanza. Io son troppo una dura. Io ce la faccio, anche stando tutto agosto al lavoro, perché io sono una mamma lavoratrice troppo cool. Si, vabbé. Le palle. A volte si esagera un po', diciamoci la verità. Forse è un modo per dirsi “resta zen che va tutto bene”. Forse è un modo per prendersi un po' per i fondelli. Forse è un modo per giocare a fare la supereroina (si, si come no!).  Però io adesso ve lo dico: fermate il mondo che io voglio scendere.

Sarà che, nonostante lavori part-time, io mi senta una specie di impiegata sclerata, al punto che sono arrivata a prendere appuntamenti allo stesso orario, perché le mie quattro ore di lavoro no, non bastano. Quindi faccio cose tipo “otto e trenta ho una riunione importantissima in sala riunioni I e riunione importantissima in sala riunioni II”. Ore nove e trenta devo vedere quel cliente importantissimo e consegnare un report importantissimo al capo. Non so perché sto vivendo nella speranza che io riesca in qualche modo magicamente a sdoppiarmi e ad uscire quindi indenne dall'impiccio.Sarà poi anche che devo rivedere in miei metodi strategici nel gestire la mia incasinatissima vita lavorativa: quando quel mio simpatico collega mi chiese se mi andava di tradurre dei testi... io dissi “certo, che figo”. E mi son sentita una vera ganza perché ho dato la condizione più fica di tutte: sì lo faccio, ma lavoro da casa. E diciamoci la verità il lavorare da casa è il sogno più o meno proibito di qualunque lavoratrice-casalinga-mamma che si rispetti. Peccato che, ovviamente, avevo giusto un tantino sottovalutato la cosa, e tradurre venti pagine di roba dal tedesco all'italiano non è che sia proprio, proprio un lavoretto che si fa così, tra un caffé e un pacco di biscotti. E adesso sono un po' nella cacca. Che bello.

domenica 8 settembre 2013

Di ritorno

Le vacanze son finite. E' settembre, piove grosso così, mi sono rimessa le calze e sto giusto pensando che mi serve una nuova giacca invernale. Occhei, forse sto esagerando. Però è sempre meglio organizzarsi preventivamente, piuttosto che farsi trovare impreparati (Eh! Qui potrebbe nevicare da un momento all'altro, siamo a Berna).

Detto questo...son tornata! Ebbene la mia parziale “pausa internet” è terminata. Davvero. Devo dire, però, che ci voleva proprio. L'estate è fatta per stare all'aperto e anche il computer ha bisogno di prendersi qualche giorno libero, no?

Durante la mia assenza son successe tante cose. Tra queste:

- Ho avuto l'occasione di prendere parte, per la prima volta, alla festa del quartiere, del nostro quartiere molto multiculturale (anzi “multiculti” come si dice qui). E' stato bello. Avere sotto casa (ma proprio sotto, sotto) il mercatino delle pulci, bancarelle, cibo da ogni parte del mondo e musica fino all'una di notte, è una cosa che mi ha fatto sentire bene. Talmente bene che anch'io mi sono messa in attività: vendendo cupcakes. Sì lo so i cupcakes sono di moda e per niente “multiculti”. Però mi son venuti bene e tra l'altro ne ho venduti quasi cento. Tutti a teen agers impazzite, per altro. Quasi quasi lancio un'attività. Davvero.


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