Chissà per quale assurdo motivo, lo sviluppo motorio del bambino è un tema che suscita sempre grande interesse. Il quesito “ma di notte dorme?” a partire dagli otto mesi circa, viene sostituito da “adesso gattona?” e subito dopo da “adesso cammina?”. Diciamo che tutti questi quesiti “standard” riescono ad essere piuttosto fastidiosi, anche perché di solito il bambino non dorme, non gattona e non cammina nel momento in cui il martellamento di domande ha inizio. Secondo il mio compagno, questa attitudine generalizzata, avviene perché di solito la gente non sa cosa chiedere e quindi scivola sempre nelle solite banalissime considerazioni. In assoluta buona fede.
Naturalmente il bebito è un tipo che se l'è sempre presa comoda (tale madre...) e a dieci mesi se ne stava ancora seduto bello, bello paciarotto senza nessunissima intenzione di muovere il suo didietro in qualunque sia direzione. Poco male, nonostante fossimo già passati alla domanda “adesso cammina?” e io mi ritrovassi a rispondere “no, e nemmeno gattona”.
Poi, ad un certo punto, il bebito ha iniziato a strisciare e poi a rotolare ed in seguito a rotolare e a strisciare insieme, tipo marines. E in effetti con questa attitudine militaresca riusciva ad arrivare più o meno da tutte le parti, in particolare alla libreria (interessantissima, con tutti quei libri da tirare fuori e spargere ovunque) e al mobile del salotto (interessantissimo, con tutti quei cassetti da aprire e chiudere a ripetizione).
A questo punto la sottoscritta mamma ha pensato “forse non gattonerà mai, ad un certo punto camminerà e basta”. Il che non era mica tanto male, perché, a parte la libreria e il mobile del salotto la situazione era perfettamente sotto controllo. Era.